Non è la prima volta che si parlo della Motorizzazione Civile (rileggetevi Motorizzazione Civile? ).
Da cosa si riconosce se un ufficio è al servizio dei cittadini o a quello di chi ci lavora?
Cominciamo con gli Orari di apertura:
lunedì dalle 8.30 alle 11.30
martedì dalle 14.45 alle 16.15
mercoledì dalle 8.30 alle 11.30
giovedì dalle 8.30 alle 11.30
venerdì dalle 8.30 alle 11.30
Già questi sono gli orari pubblicati su Internet (si vede proprio che sono fatti per venire incontro agli utenti), facile sbagliare magari sul Martedì magari dopo essersi presi mezza giornata di permesso (ma uno Stato imperfetto pretende cittadini attenti).
A questo punto arrivi lì alle 11 dicendo 'ce la posso fare'.
La fila non è inaspettata ma abbiamo la coda per il 'modulo A' quella per il 'modulo B' ecc. ecc., ovviamente una strapiena l'altra deserta, ma è impensabile pensare di mettersi in grado di gestire i carichi di lavoro uniformemente, il problema non è seguire tante persone ma lavorare con ritmi 'comodi'.
La cosa dà particolarmente fastidio quando dove non c'è fila trovi impiegati in atteggiamento 'polleggiato'.
Arrivi in fondo ed ecco il famigerato 'modulo' (se non ti hanno spostato su una fila diversa perché non hai capito bene le spiegazioni precise dei moduli gestiti, che non stanno scritte da nessuna parte, esiste solo un cartello che dice 'in linea di massima' cosa fa un certo sportello).
E allora arriviamo ai famigerati moduli, 50 campi in cui compilarne 20 a partire da nome cognone, indirizzo ecc. ecc. quando il solo codice fiscale e nome e cognome per controllo potevano bastare.
Tra gli altri campi è un cercar di capire cosa serve e cosa no.
Compili tutto, torni al famigerato sportello e credi di aver finito (appena in tempo).
Ma ecco l'AGGUATO, il bollettino di conto corrente, devo pagare meno di 50 Euro ma il problema non è quello per pagare questa cifra devo andare in posta!!!! (impensabile tornare per le 11:30).
Quindi altra compilazione, trasferimento in macchina, altra coda e altra coda al ritorno e soprattutto altra mezza giornata di permesso.
Poi ci mettiamo l'inutile carta consumata, le transazioni in più in posta, le code che si potevano evitare.
Sono un libero professionista e da quest'anno mi obbligano al POS, ma alla Motorizzazione Civile dopo tanti anni il POS ancora non esiste.
E poi ci vengono a raccontare di un paese al servizio dei cittadini.
Cosa ci vuole a obbligare la motorizzazione 'civile' di dotarsi di POS? Servono grandi riforme?
Il costo dell'apparecchio non è nulla confrontato alle ore uomo della posta, alla carta di bollettini inutili ecc.
Avete paura di perdere il 'balzello per la riscossione in posta'? Aumentate di un Euro la cifra da pagare e finito.
Le grandi riforme molto spesso si ottengono con le piccole cose (rileggetevi il vecchio articolo (8 Ott. 2012) Poste italiane, ovvero non capire l’utente).