Descrivo una situazione di oggi che mi ha fatto capire come la rivoluzione degli enti stia molte volte nelle piccole cose e non solo nei progetti faraonici e nelle grandi informatizzazioni.

Entro in un ufficio postale e all’ingresso trovo un vecchietto che aspetta che la bellissima porta in alluminio annodizzato si apra.
Ovviamente non sa che deve premere ‘push’ (un tasto tra l’altro neanche tanto evidente).
E’ un ufficio postale in gran parte frequentato da anziani dei quali uno su 10 se va bene sa cosa vuol dire ‘push’, nessuno ha pensato di mettere un cartello grande ‘premere qui’ ?
Immagino che lo stanziamento del cartello sia una cifra infinitesima rispetto alla spesa per la porta di sicurezza.
Una volta dentro ecco il salvacode, quindi qualcosa é migliorato pure qui!, peccato che per prendere il numerino occorra premere su uno dei 4 pulsanti, tutti a cercare di capire se per un bollettino di conto corrente occorre premere ‘prodotti finanziari’.

Quindi tutti a disturbare il commesso che ovviamente risponde come uno a cui l’hanno chiesto 600 volte.
Ma mettere un cartellino che dica che cosa si intende per ‘prodotti finanziari’ ?.
Poi per fare un bollettino occorre il foglietto in cui scrivere la stessa cosa n.volte, ma non esiste da anni la carta copiativa? (ma questo dipende dal ministero e non é colpa dell’ufficio postale).

Se poi devi fare la raccomandata devi prendere il foglietto da compilare, peccato che il caricatore in cui trovarlo sia (perennemente) vuoto, per cui devi fare la coda per prenderlo poi passare davanti agli altri per consegnarlo con relativo rischio di litigata ed imbarazzo.

Cari direttori di Uffici Postali, non lamentatevi solo per stanziamenti che non arrivano, il savacode così come la bussola di sicurezza ce li avete, semplicemente entrate un giorno in un ufficio postale con vostro nonno e cercate di capire che per far funzionare le cose delle volte non serve aspettare il ministero ma pensare con la testa degli utenti.