Qualche mese fa ho acquistato un HD Seagate Barracuda da 500 Gb (modello peraltro diffusissimo).
Dopo qualche mese di utilizzo, un triste giorno il BIOS non lo rileva più.

Trovo la cosa piuttosto atipica, non è il classico errore di un disco difettoso e quindi incomincio a girare su Internet per raccogliere informazioni.
Scopro quindi che questo disco (e tanti altri), hanno un firmware con un grave bug che crea proprio questa situazione e una montagna di gente disperata che non vede più i propri dati.
L’aggiornamento del firmware è facile, il ripristino invece tutt’altro e richiede numerosi passaggi non alla portata talvolta neppure dei professionista medio (neppure un semplice ‘trapianto’ dell’elettronica risolve).

I programmi non sono perfetti e un bug ci può stare, il problema semmai è stato cosa è accaduto una volta scoperto.
Perchè la Segate non ha fatto un programma di rientro di questi prodotti?
So che esiste la possibilità di far rientrare il prodotto ed eventualmente ricevere indietro il disco con i dati, ma la procedura non è tanto visibile e deve essere contrattata sull’assistenza inglese, ma i danni conseguenti chi li paga?
In subordine costava così poco un CD all’esterno delle confezioni per l’upgrade del firmware specificando il problema? (ah .. già evvero, c’è la figuraccia!).
Ma quello che accadde nel 1994 per i Pentium difettosi di Intel non ha insegnato nulla a nessuno?

E’ come se io comprassi una macchina nuova e la concessionaria me la vendesse pur sapendo che quasi sicuramente salteranno i freni …. ma nessun problema, quando succederà mi aggiusteranno la macchina …
Inutile dire che decine di confezioni del disco in questione giacciono sullo scaffale dell’ipermercato ancora in libera vendita.

Questi atteggiamenti squalificano il produttore, qualcuno dovrebbe prendersi la briga di denunciarli, nel frattempo mi è servito a capire che c’è un produttore che, pur di salvare la faccia, se ne frega dei rischi che farà correre ai propri utenti
… quindi almeno con me, ha chiuso!