E’ uscito un disegno di legge tecnicamente criticabile sulla PEC (Posta Elettronica Certificata).
Per i non ‘addetti ai lavori’ una Email speciale con valore di atto notarile (molto più di una raccomandata AR).
Rimando a considerazioni che condivido che trovate in Punto Informatico al seguente link  Pane e PEC per tutti.

Personalmente odio i monopoli, le sovrastrutture, dò estrema importanza alla privacy.
Quello che trovato nell’articolo e i post che ho letto sono problemi e considerazioni spesso reali e condivisibili.
Ci sono poi le considerazioni politiche tipo ‘c’è ben altro da fare’, adsl, ‘la fame del mondo’ ecc. ecc. sulle quali sorvolo.

Quando si parte da una proposta di legge si arriva ad un dibattito e penso che queste stesse considerazioni debbano essere una buona traccia per rettificare le ‘modalità operative’ ipotizzate.
Quello che conta è aver sollevato il problema e creare i presupposti perchè diventi operativo, anche in modo imperfetto.

L’idea che percepisco è di creare un canale diretto di comunicazione ufficiale tra cittadino e pubblica amministrazione che sia formalmente ineccepibile e che metta cittadino e PA in grado di stabilire rapporti formali rapidi, poco onerosi, senza poter dire ‘non mi è stato comunicato’.
Su questo sono assolutamente daccordo con Brunetta.

Sta a noi con un dibattito costruttivo indicare la ‘retta via’ per ottenerlo.
Che questo si faccia con PEC PGP … PIK PAK PUK discutiamone anche perchè la proposta sulle modalità operative è davvero da rivedere…
In ogni caso da noi si dice ‘Piuttost che nient l’è mej piuttost’, o semplicemente, meglio di niente.