La guerra in Ucraina porta inevitabilmente a delle 'guerre di religione' sull'atteggiamento da adottare quando si è inevitabilmente coinvolti.
La cosa vale in questo caso ma anche in tante altre situazioni, compreso le guerre non sotto i riflettori, o anche solo le guerre commerciali.
In questo caso si parla di un aggressione di un paese verso un altro.
Possono esserci mille 'attenuanti' legate a provocazioni o altro, ma dal mio punto di vista l'attacco non è mai giustificato, la difesa o l'aiuto alla difesa sì.
Attaccare diventa inevitabilmente passare dalla parte del torto.
Se ti senti provocato o hai timori di essere in pericolo devi fare il più possibile per preparati ad una difesa o chiedere aiuto agli altri con la massima trasparenza, attaccare per 'presunti timori di attacco' diventa una guerra alle intenzioni, mai giustificabile che potrà essere sempre giudicata un 'alibi'.
Ma che fare intervenire?
Non intervenire?
Prendere le armi?
Cercando di fare un esempio semplice, immaginiamo di vedere per strada una ragazzina indifesa, arriva un energumeno, la afferra e tra le urla cerca di violentarla.
Voi siete lì accanto che fate?
Vi girate dall'altra parte e fate finta di non aver visto.
Cominciate a urlare al tizio nella speranza che vistosi scoperto desista, cercate di convincerlo con le parole.
Ma lui se ne frega e continua a fare i suoi porci comodi. Non intervenite, siete contro la violenza.
Poi ci sono quelli come me, che non sopportando i soprusi verso agli indifesi, visto l'inefficacia delle parole interverrebbe, magari prendendo un fracasso di botte, ma reagendo al massimo delle proprie possibilità, ma non andrei mai via senza cercare di difenderla.
Spererei di riuscire ad immobilizzarlo in attesa della forza pubblica.
Magari c'è chi neanche proverebbe a parlare o spaventare l'aggressore, lo massacrerebbe di botte anche se la ragazza è in salvo da un pezzo.
Poi c'è la persona che non riuscendo ad intervenire o temendo di intervenire lancerebbe alla vittima un coltello nella speranza sia in grado di difendersi da sola.
Come vedete ci sono tanti modi di reagire, ciascuno secondo il suo concetto di correttezza si riconosca in una delle reazioni.
Personalmente le mie idee me le sono fatte e penso che fermarsi alle chiacchiere quando dall'altra parte sono bellamente ignorate, sia un po come girarsi dall'altra parte (se non altro come risultati).
Difendere in qualche modo senza passare ad eccessi di violenza gratuita, penso sia l'unica strada etica, e se quella ragazzina fosse tua figlia?
Il pacifismo, purtroppo, quando è inevitabile, deve avere il coraggio di sporcarsi le mani ... troppo facile dire non faccio niente perché sono contro la violenza e criticare chi interviene!