Oggi abbiamo scoperto che la globalizzazione non è solo una concorrenza talmente spietata da portare prodotti dall'altra parte del mondo a basso prezzo a casa nostra.

Cominciamo a fare una distinzione, ci sono prodotti che ci servono, per forza o quasi, e altri a cui possiamo rinunciare.

Se un domani l'Olanda non ci manda più i biscotti al burro non sono preoccupato, come non lo sono per la notizia di oggi che non importiamo più caviale dalla Russia.

Ma l'energia ci serve. Ci serve per tutto quello che abbiamo.
Penso che ogni paese dovrebbe fare in modo di ricorrere all'estero quando non riesce a supplire alle sue carenze localmente.

Certamente subentra il problema che se una cosa costa meno produrla all'estero (per la presenza di materie prime, manodopera a basso costo, condizioni i lavoro non tutelato), l'impresa locale supercontrollata ma antieconomica non si svilupperà mai.
Questo concetto diventa particolarmente rilevante per i famosi prodotti di cui non possiamo fare a meno.

Ma quali possono essere le soluzioni?

Penso che alla base ci deva essere una gestione ragionata dell'import (non sono contrario ai dazi, almeno finché non si trova una soluzione migliore), so bene che se mettiamo dazi ad esempio sull'import di petrolio qualcuno li metterà sull'importazione ad esempio del nostro olio d'oliva.

Purtroppo è un prezzo da pagare, ogni stato dovrebbe mettersi in condizioni di essere autonomo su ciò a cui non può rinunciare.

Quindi noi prenderemo dall'estero la corrente quando a casa ne produrremo abbastanza per poter sopravvivere se ci chiudono i rubinetti, e quindi fino al momento dell'autonomia, l'energia interna ci deve costare meno di quella presa da fuori (con politiche di incentivi/disincentivi/dazi).

Questo vuol dire turarsi un po il naso su scelte che puntano a spostare i problemi altrove, se non vogliamo il nucleare non dobbiamo comprare energia dall'estero da chi ce la fornisce col nucleare.

Quindi dovremo accettare le trivelle per il gas, l'impatto estetico delle pale eoliche o degli impianti fotovoltaici, le emissioni (si spera più mitigate possibile) della combustione nei termocamini ecc.

Una volta 'autonomi' cominceremo a porre delle restrizioni alle energie meno 'ecologiche'.

Invece noi ci vantiamo delle nostre scelte ecologiche, ma oggi dipendiamo dagli altri e solo oggi cominciamo a capire cosa vuol dire.

Ma la 'dipendenza informatica?'.

Già tutti a pensare al gas perché ci tocca ora, ma per i computer?

Provate a pensare a tutte le aziende, le pubbliche amministrazioni, gli ospedali ecc., dipendono per le macchine desktop ma anche per Internet da stati esteri.

E' un concetto considerato specialistico che ci è troppo lontano.

Pochi sono gli utenti che hanno Linux (che è aperto, di tutti e non dipende da nessuno).

Fortunatamente lato server è molto più diffuso.

Ma la stragrande maggioranza delle macchine Desktop (quelle da scrivania per intenderci), montano Windows 10 e la stragrande maggioranza dei cellulari montano Android e alcuni IOS.

Inutile dire che dietro ci stanno aziende statunitensi che all'occorrenza potrebbero chiuderci rubinetti molto peggio che il gas.
Quindi la comunicazione, l'elaborazione, dipende totalmente da fuori.

Non solo lo tolleriamo, non facciamo nulla perché, anche nelle infrastrutture strategiche, questo non avvenga (anche se l'Unione Europea di qualcosa si è già accorta ma reagisce con i tempi di un lumacone).

Già perché delle alternative ci sono eccome, i sistemi Open Source che dovrebbero essere alla base di un'informatica 'autarchica'.

Siamo talmente indifferenti a tutto ciò, che oggi tolleriamo che il nuovo Sistema Operativo Windows 11 obblighi di fatto a montare un dispositivo di criptaggio (TPM2) e a creare un utente personale e non più uno fittizio (con conseguente schedatura di gran parte degli utenti e relativi cellulari) ,nell'indifferenza generale.

Quindi se un Biden in un momento di 'delirante putinianità' decidesse di far bloccare tutte le comunicazioni, Facebook, Whatsapp, Instagram ecc, potrebbe anche rendere inservibili la gran parte dei software, ed in determinate situazioni anche dei nostri computer o cellulari.

Ma nessuno gliene frega niente ...spero solo di non dover tornare su questo articolo (come ho fatto con tanti altri articoli del blog in passato) e dirvi 've l'avevo detto!'.