HP non è la prima a comportamenti discutibili sul piano etico.

Immaginiamo di aver perso il coperchio di un frullatore, se scopro che il coperchio originale costa 20 euro ma uno compatibile costa 5, se la casa madre non giustifica il prezzo con l'esaltante qualità del suo ricambio, se lo trovo compro quello da 5.

E' un comportamento normale, la qualità si paga, ma c'è un limite (e non è sempre detto che quello da 5 sia peggio di quello da 50).
Negli inchiostri delle stampanti, alcuni sono ad asciugamento rapido, maggiore persistenza ecc. e sono più sofisticati e quindi più costosi.
Ma se una cartuccia originale mi costa 50 euro e con una compatibile da 10 ho sempre risolto, vado con quella da 10.

Peccato che mentre un dispositivo stupido come un frullatore non mi può impedire il cambio del coperchio, la stampante ha un microchip nelle cartucce apposta per impedirmi di usare cartucce della concorrenza.
E hanno anche il coraggio di dire che lo fanno per la nostra sicurezza (in fondo potrebbe dirlo anche quello del frullatore che se non usiamo il suo coperchio corriamo dei rischi).
Sono talmente onesti che non di rado troviamo la prima cartuccia in dotazione all'acquisto carica a metà se non meno.

Ma i dispositivi intelligenti sono aggiornabili via Internet, ed ecco che al primo aggiornamento la cartuccia da 10 euro non funziona con qualche messaggio 'esoterico' che ti dice (falsamente), che ha qualche problema. Il vero problema è che hanno capito che non è l'originale.
E a ogni aggiornamento anche il futuro compatibile non funziona più.

Voglio comprare un ricambio originale per la sua qualità rapportata ad un prezzo onesto.
Non perché costretto da un microchip.

I dispositivi intelligenti, hanno spesso il pregio di far sentire stupidi i clienti che li hanno comprati.