Già, immaginiamo che un bel giorno il comitato scientifico di turno ci dica che per limitare il contagio non dobbiamo mangiare il minestrone.

Una tesi così bizzarra obbiettivamente richiede come minimo una giustificazione scientifica.
Non mi accontento di un semplice 'anche in Francia non lo mangiano'.
'Vorrai mica essere l'unico che lo mangia!'.

Dato che non mi è stato fornito anche uno straccio di prova 'scientifica', io che sono una persona che rispetta le regole (anche quando le trova assurde), vado magari a mangiare il minestrone a San Marino.
E tutti a criticare San Marino che prepara il minestrone per gli italiani in fuga.

Poi vado in città stipato nei mezzi pubblici, in coda al supermercato, hai in casa un figlio che il distanziamento non lo rispetta neanche a morire, e da lui magari ti becchi l'infezione.

Ci sarà quello che sicuramente dirà 'Vedi cosa succede a mangiare il minestrone a San Marino!'.

E ora che il contagio è dietro ogni angolo, tutti a giudicare 'colpa di quelli come te che mangiano il minestrone!'.

Nel frattempo chiudono i fruttivendoli, la produzione di verdura va al macero, famiglie non sanno più come tirare su i soldi per andare avanti.

Questo esempio paradossale è per dire che è giusto imporre delle regole, ma dato che queste regole hanno impatti devastanti è dovere di qualsiasi amministratore documentare l'efficacia delle misure da adottare e adottate, e mostrare dati alla mano, uno straccio di studio che dimostri che il sacrificio richiesto ha un senso e funziona.

Quindi, per il caso in esempio, anzichè dare statistiche generiche,  mi serve un 'abbiamo dimostrato che su 100 persone che mangiano minestrone il 30% ha contratto il virus'.
Allora tutto ha un senso.

Altrimenti è solo un atto di fiducia ... ma se gente rovinata non vede l'efficacia di inutili sacrifici richiesti diventa un problema di ordine pubblico.