Lo sviluppatore non è un pollo.

Sposando un sistema di sviluppo sposi una dipendenza, limiti sugli strumenti, sull’aggiornamento, sull’aggiornamento dei componenti, sulle costrizioni nel passaggio alla nuova versione, sulle licenze da un momento all’altro a pagamento, sulla spiabilità del tutto ecc.

Tutte cosa già viste da chi sviluppa nel mondo non Open Source, ma come rinunciare alle comodità di un Access o di un VB6 per buttarsi su qualcosa di nuovo? (faccio due esempi di linguaggi di larghissimo utilizzo).

Un conto era il passaggio da ASP a PHP, non è particolarmente complesso e basta a restituire libertà a quasi parità di complessità in tempi brevi.

Ma i vari linguaggi C++, Python, RoubyOnRail, Aiax in Open Source potenti e completi, restituiscono la ‘libertà’ ma spesso riducono la gestibilità, la semplicità e la velocità di sviluppo (spesso guadagnando in funzioni ed efficienza).

Quindi gli sviluppatori prima di ’spostarsi’ ci pensano non una ma mille volte, anche perché sono spostamenti che costano rischi, fatica, studio, e rallentamenti.

Penso che i bravi sviluppatori ci penseranno due volte a ricreare delle catene che ancora faticano a spezzare e se cambieranno lo faranno per andare verso ambienti di sviluppo che limitino le dipendenze.