Nella nuova normativa sul diritto d'autore che è in discussione troviamo in particolare due punti:

L’art. 11
stabilisce che gli editori possano esigere un pagamento da chi condivide una notizia pubblicata, anche in forma di link o citazione.

Come si potrà criticare in un forum senza citare cosa?
Ti devo chiedere permesso, magare per linkarti? Cosa fa un motore di ricerca?
Si scardina alla base il concetto di condivisione della conoscenza.

L’art. 13 rende le piattaforme online responsabili per eventuali violazioni del diritto d’autore dei contenuti che ospitano.

Immaginate se per ogni post magari con una immagine, il provider deva controllare se è di qualcuno in rete o altro.
E se qualcuno riporta un pezzo di libro?
Più facile (e sicuramente più sicuro), impedire qualsiasi link o citazione.
Per evitare il rischio che qualcuno comunichi cose coperte da diritti, si impedisce la circolazione del sapere.

Raccogliere materiale che si trova sparso nella rete con dei link, delle volte è più importante per la ricerca che l'esistenza stessa del materiale.
Oggi il problema non è sapere che il materiale c'è, ma scoprire dove si trova e quale è rilevante e quale no.
Tenete conto che la censura automatica non funziona più di tanto provate a cercare qualcosa di scabroso su Google Immagini (che ha un filtraggio tra i migliori) e vedrete un efficacia decisamente parziale.
Viene minata alle basi la condivisione della conoscenza.

Se l'Unione Europea (che aveva discusso introdotto e poi fortunatamente rimosso le norme per la curvatura standard delle banane) si limita anche solo a discutere certi 'abomini', non può poi lamentarsi della crescita degli euroscettici.