La privacy è come sempre sulla bocca di tutti. E poi ci sono le normative a difenderci (tra cui il GDPR europeo che presto entrerà in vigore).
Smettiamo di illuderci, nessuno ci può difendere, possiamo solo cercare di limitare i danni.

Faccio un esempio, analizziamo come comunico io:
A voce, personalmente (ogni qualvolta riesco), di gran lunga il mio mezzo preferito.
Per cellulare.
Per telefono fisso (mio o di aziende).
Per Email (uno dei sistemi che preferisco in quanto asincrono).
Via Whatsapp (rapido asincrono ed informale).
Via Skype (meno usato ma ancora utile per comunicare con alcuni clienti).
Via SMS (per comunicare in modo asincrono in assenza di Internet).
Poi ci sta il mio Blog.
Un po (anche se di rado), comunico via Facebook.
Poi comunico via Twitter.
E non dimentichiamo la comunicazione cartacea.
Signal e tanto altro.

Ovviamente le comunicazioni passano per il mio PC, per il PC della ditta, tramite la rete mia, la rete della ditta, svariate infrastrutture Wifi.
Ovviamente passano anche dal telefono che uso e per il relativo gestore, per l'Internet provider ecc.
Lo stesso cartaceo ha un suo iter (che non di rado coinvolge terzi).
Tutte queste comunicazioni informatiche passano da strati software che nel 99% dei casi non possiamo conoscere.
Alla base di tutto ci sta un livello di complessità assolutamente impossibile da analizzare nel dettaglio.

La situazione che ho descritto è tipica di tanti (io ho il blog, altri usano come diario il loro profilo Facebook), anzi i ragazzi spesso usano molti più canali.
Ebbene tutti questi strati di comunicazione sono attaccabili e da difendere (cartaceo compreso, che anzi forse è uno dei più esposti).

In pratica tutto ciò che noi comunichiamo è potenzialmente intercettabile e divulgabile.
La concentrazione dei nostri dati (sui social ma anche nei software gestionali) è davvero pericolosa.
Ogni qual volta i dati sono stati comunicati a terzi, siamo sicuri che l'infrastruttura di terzi sia protetta quanto la nostra? (e quindi la superficie di attacco raddoppia)

Si aggiunga che quando una massa di dati viene divulgata oramai è pubblica, non c'è più modo di difenderla.
Puoi difendere le tue comunicazioni ma basta un errore in uno dei punti deboli dell'infrastruttura e l'informazione finisce incontrollabile nel mare magnum di Internet.

A tutto ciò si aggiungono i sistemi invasivi esterni che prescindono dalla nostra comunicazione diretta.
Le telecamere che ci riprendono, i gps, i satelliti, le intercettazioni ambientali, foto o filmini di terzi ecc.

Insomma le nostre informazioni sono così tante e disperse che pretendere di difenderle tutte è una mera illusione.
Oggi tutto ciò che è comunicato potrebbe essere pubblico, rassegnamoci.
L'unica informazione che nessuno potrà mai intercettare è quella che non comunichiamo.
E' solo una corsa a limitare i danni.
O si vive fuori dal mondo senza comunicare, oppure la nostra vita sarà sempre più una vita pubblica.

Per certi versi questo vuol dire che le persone saranno sempre più responsabili dei loro comportamenti e le bugie saranno sempre meno occultabili (e questo potrebbe non essere un male).
Non ci sarà alcuna norma che potrà arginare tutto questo.

Unica salvezza il silenzio.