Già, ecco il famoso salto di qualità del browser di Microsoft. Le insidie (ed i protezionismi) molte volte stanno nei particolari.

Molti utenti comuni oramai non ragionano più per nome del sito, e anche quando hanno www.chissàcosa.com lo digitano ad esempio nella casella di ricerca di Google.

Questo, per chi è del settore è sottoporre la propria ricerca al tracciamento del gestore, anche quando potrebbero evitarlo semplicemente digitando un po più in alto (poi magari usano i DNS di Google e il problema rimane, ma lasciamo perdere le particolarità).

In fondo se uno si comporta da pollo se lo spennano se l'è voluta.

Ma con Edge la cosa è davvero sporca, il browser è di default e spostare la home page su qualcosa di diverso da Bing guarda caso non intuitivo.
Ma la cosa più sporca è che la riga in cui digitare l'indirizzo c'è non visibile e per farla comparire occorre cliccare sulla destra nella parte grigia in alto (ben nascosta).

A questo punto chi scrive su Bing (facendosi tracciare da Micro$), non occorre che sia un pollo ma deve essere uno più furbo di loro.

In pratica una istigazione a comportamenti sbagliati, eticamente, dal mio punto di vista, scandaloso!

Farò di tutto perché la gente non usi quel Browser, fosse anche il più veloce al mondo, già quando sai che ti tracciano devi avere fiducia su come useranno i tuoi dati.

Come si fa a fidarsi di chi si comporta così.