La lavatrice è una di quelle cose di cui una famiglia (in particolare se numerosa) non può fare a meno. E' stata una conquista che ha semplificato la vita a molte donne (ma non solo).
Anni fa ho comprato una splendida Samsung di cui ero estremamente soddisfatto.
Potente silenziosa e capace ha lavorato per una decina di anni senza alcun problema e senza bisogno di interventi se non per qualche monetina nel filtro, balocchi di lana nello scarico, insomma piccola manutenzione straordinaria.
Finché un giorno nello splendido display compare un codice di errore sconosciuto 3E, da manualetto e da assistenza tecnica 'chiamare l'assistenza'.
Facile diagnosi a distanza, è partita la scheda controller.
Già mi fa incazzare che in un oggetto complesso come una lavatrice composto da motori a spazzole cuscinetti guarnizioni e tutto il resto soggetti ad usura, parta un componente del genere.
La particolarità di quel componente è che non è 'adattabile', deve essere quello per forza, e la Samsung non lo tratta più.
Dopo ricerche su Internet lo trovo in qualche sito russo (da tradurre) al costo di circa 200 Euro (sempre che spediscano in Italia).
Ammesso e non concesso che parta e arrivi correttamente, poi almeno altri 70 Euro per montarlo ci vorranno (e per almeno una settimana i panni si accumulano e mia moglie, giustamente, mi massacra di insolenze).La riparazione del pezzo è quasi impossibile in quanto gli schemi del componente li ha la Samsung (e sicuramente non li da in giro).
Parte la ricerca di una nuova lavatrice (praticamente il modello nuovo della stessa), più potente più capiente, più performante ... meno costosa (il modelli con il Wifi e le APP che si collegano glieli lascio molto volentieri).
Stesso modello ha un prezzo che oscilla On-Line tra i 420 e i 450 Euro.
La trovo da Euronics a Ferrara 'fisicamente' più o meno allo stesso prezzo.
Sorpresa: on line da Euronics (ritirando la stessa nello stesso negozio) 330 Euro.
Oggi è già lì che lava, una splendida macchina che (spero) duri altri 10 anni.
Questa vicenda dà da pensare.
In tutta questa storia una volta guadagnavano la società che vendeva il pezzo, il riparatore, l'ambiente che non si trovava l'ennesimo RAE da smaltire.
Guadagnava un riparatore italiano e lo smaltimento che gli italiani pagano.
L'assurdo è che se nel firmware ci sta scritto 'il giorno x + un numero casuale tra 1 e 50 blocchi tutto con un errore 3E', non saprò mai se mi hanno fregato (e con il software proprietario di questo tipo non c'è alternativa).
Oggi l'unico che guadagna è il produttore, poi guadagna il negoziante? Immagino che lo stesso non prenderà su tanto (anche se è l'unico che ha lavorato per imballare e tutto il resto), mentre la casa madre che ha preso l'ordine su Internet sicuramente ci ha guadagnato pure lei (e inevitabilmente più la gente scopre che On-Line compra lo stesso prodotto a quasi 100 euro in meno più sarà così).Faccio notare che in Italia non solo non guadagnamo nulla (tranne la miseria che rimarrà al negoziante), ma paghiamo lo smaltimento del RAE.
Questo crea indubbie concentrazioni di potere e ricchezza nelle mani di multinazionali estere a discapito dei piccoli (locali).
Questo rafforza la mia convinzione che il piccolo morirà e per chi lavora con il grande (all'estero), salvo pochi privilegiati, vivrà un mestiere da sfruttato.
Parliamo di lavatrici ma vale per qualsiasi comparto.
Come molti sanno dopo 30 anni di informatica ho ripreso ad insegnare Windsurf (con grandi soddisfazioni).
E in quel mestiere Ebay, Amazon e le grandi multinazionali non mi fanno paura.