L'aumento della complessità strutturale di Linux legata alla sua crescita multiforme comincia a dare i suoi primi problemi.
Lo dico leggendo alcune prese di posizione di tecnici che lamentano la difficoltà di far coesistere strati differenti.

La libertà si scontra spesso con la necessità di una certa 'organicità', soprattutto se si vuole tenere in linea tutto il pregresso (o quasi).
Poi ciascuno migliora creando dei tool che magari fanno carta straccia delle modalità operative precedenti e se ne frega di quello che fanno gli altri, e questo è un male.

Risultati? Immaginiamo un utente che carichi da un repository più applicativi audio per nome senza sapere che sistema audio si portano dietro, che casino può tirare su semplicemente perché devono coesistere strade diverse.
Insomma più passa il tempo e più diventeranno importanti le distribuzioni per come 'organizzano/selezionano/dismettono' e mostrano in modo ordinato ('sia sotto che fuori') quello che c'è.
Nel tempo saremo sempre più costretti a muoverci a livelli di astrazione superiori per l'aumento di complessità dei livelli sottostanti.
A questo punto scegliere la distribuzione diventa scegliere i Tools e le modalità operative, non è una gran cosa soprattutto quando confliggono tra loro o magari sono pure proprietari e soprattutto quando le abituali modalità operative vengono cambiate o bypassate.

Il miglioramento non è sempre dato dall'aggiungere, molte volte è dato dal sottrarre e dall'accordarsi nel seguire una certa strada comune.
Faccio esempi molto banali, da utente comune, ma la logica è la stessa negli strati sottostanti, penso ad esempio ai desktop in cui 'per default' non puoi trascinare le icone, sono evoluzioni che alla maggioranza danno estremo fastidio e che, al di là di essere facilmente aggirabili, portano l'utente a spostarsi su soluzioni differenti.
Oggi Mint è scaricata quasi il doppio di Ubuntu perchè ha un interfaccia magari meno avveniristica e meno 'touch', ma estremamente più chiara e prevedibile (e molto più leggera) e quindi la gente la preferisce (senza sapere cosa ci sta sotto e come è organizzata).

Chi usa il Mac trova il tutto molto più 'rassicurante', si fa sempre tutto più o meno nello stesso modo ... o quasi.
La stessa stupidata di spingere al megacambiamento il Windows 8 l'ha fatto odiare più che Windows Vista, e deve precipitosamente fare marcia indietro, ed è odiato dal primo momento in cui uno aprendo una immagine non capisce più come venirne fuori.

Non basta avere mille pezzi buoni per avere una buona soluzione.
Avere il miglior sistema del mondo in cui nessuno riesce più a metterci le mani dentro non è un gran vantaggio.
Cambiare distribuzione diventa sempre più cambiare la modalità operativa.

Il sistema del Bazar è una splendida opportunità, ma ci vuole qualcuno che compri i pezzi giusti e li metta assieme bene, alla fine quello che ti serve è la cattedrale in cui magari cambiare i pezzi.

Il paradosso è che forse la soluzione è che poche distribuzioni (magari organizzate in modo più possibile simile), si diffondano a scapito delle minori diventando di fatto uno standard (e un po sta succedendo).

L'ossimoro è che per vivere a pieno la libertà bisogna un po perderla.