La congiuntura economica è quello che è, è il momento di fare scelte virtuose che non guardino solo al risparmio contingente ma soprattutto a quello futuro.
Ci sono dei momenti in cui occorre avere il coraggio di scardinare logiche che sembrano inamovibili.

Ritengo che i tempi siano maturi per il passaggio perlomeno a LibreOffice (ed in taluni casi anche a clients Linux).

So bene la complessità di trasformazioni di questo tipo (con scogli più umani che tecnologici), ma ritengo siano un percorso virtuoso che non può che portare risparmi e rimozione di vincoli nel medio e lungo termine.

E poi perché non essere i primi ... a risparmiare (nel medio e lungo termine)?

Qualche informazione sulla situazione:
Questo è quanto ha fatto (e completato) Monaco di Baviera http://www.lffl.org/2013/12/monaco-di-baviera-diventa-un-comune-100.html   che è andata ben oltre il solo LibreOffice.

Questo (ma per ora sono solo intenzioni) quello che vuole fare il Parlamento Europeo
http://www.lffl.org/2014/03/il-parlamento-europeo-e-lidea-di.html?

E questo il Governo del Regno Unito:
http://www.lffl.org/2014/01/il-governo-del-regno-unito-sta-pensando.html

E ora la situazione di casa nostra, dopo Bolzano che ha fatto da apripista:
Fa scuola il progetto http://www.libreumbria.it .

Alcuni comuni?
Bolzano, Perugia, Cremona, Macerata, Todi e non ho cercato più di tanto.
Penso che a Ferrara ci siano tutte le condizioni favorevoli per un passaggio di questo tipo.
A livello Universitario ci sono le Competenze così come nel Lug locale.

Il sostegno in ambito tecnico universitario è scontato.
Il sostegno è anche in realtà scolastiche tecniche di Ferrara pure.
Tecnici con conoscenze Linux / OpenOffice a Ferrara sono numerosi.

Ecco un esempio di approccio 'morbido' alla transizione:

1) step dotare tutti gli uffici della PA di LibreOffice con uno studio conoscitivo preliminare che vada a controllare sulle singole realtà il normale utilizzo di software di Office Automation (uso di macro, MSAccess ecc.).

2) giro di formazione e di verifica delle situazioni particolari.

3) fatte salve le (situazioni 'particolari' in particolare in presenza di MSAccess o Macro complesse), passaggio di tutti a LibreOffice mantenendo una versione aggiornata di Office per ufficio (inizialmente che salvino per default nel vecchio formato DOC).

4) Obbligare le presentazioni interne e le circolari interne al formato open document.
Una 'Email Verde' a cui spedire documenti che risultassero disimpaginati o inapribili (che li rimandi corretti).
Questo permetterebbe di avere la percezione delle reali difficoltà di formato.

5) LibreOffice inizialmente dovrebbe salvare nel vecchio formato DOC e XLS per default (banditi i vari DocX ecc.).
Caldeggiare il salvataggio e l'invio interno in formato OpenDocument.
Dopo un anno circa il default dovrebbe diventare OpenDocument verso l'interno, pdf, o al limite vecchio Doc verso l'esterno (solo se deve essere editabile).

Certe postazioni hanno già tutte le premesse per diventare postazioni Linux.
Immagino le macchine in Scuole, Bliblioteche ecc. il cui scopo è solo quello di andare in Internet, leggere posta scannerizzare un documento e fare videoscrittura, in tal caso scegliere una distribuzione, prepararla bene e replicarla.

Dove c'è chi è convinto dell'obbiettivo e spinge per ottenerlo si riescono a vincere tutte le resistenze, occorre avere il coraggio di lottare per le cose giuste ...

Chi è convinto non esista rimedio alla schiavitù delle licenze, si fa spesso consigliare da chi ha interessi da difendere.
Mettete l' Open Source nei vostri programmi!