Posto la risposta ad un utente che constestava un mio post in cui affermavo che per me é stato un errore in Unity disabilitare lo screen saver che non salva proprio nulla, ed in Gnome3 abolire per default le icone sullo schermo.
Sono un tecnico e in quanto tecnico sono daccordo sul non senso tecnico di uno ’screen saver’ che oggi non salva proprio nulla.
Diciamo che la parola ’screen saver’ oggi é pseudonomo di ‘cazzatina divertente’, che fa felice il neofita che per il solo fatto che quando lo cambia sente il sistema più suo e sente di riuscire a ‘personalizzarlo’ (probabilmente oltre a cambiare lo sfondo l’unica cosa che sa fare), ma é un modo per dare una propria identità all’oggetto.
La metafora della scrivania e delle icone della scrivania hanno condizionato il ‘modus operandi’ di molti, gli utenti sono immensamente restii a cambiare il proprio modo di lavorare e si aspettano il sistema che più si avvicina a questo.
Da anni Linux cerca di sfondare con fatica nel desktop paradossalmente proprio Ubuntu ci era arrivata più vicina, ma per entrare nei desktop occorre far felice non solo il sistemista (cosa facile con Linux) ma l’utente/utonto.
Se vogliamo che gli utenti dei Desktop (la stragrande maggioranza) si avvicini a Linux dobbiamo smetterla di ragionare a tecnici.
Altrimenti avremo un sistema tecnicamente ineccepibile che rimarrà sempre patrimonio di pochi e di conseguenza avrà poco potere di condizionare le logiche di mercato.
E questo andrà a discapito dei tecnici e non tecnici.
Se vogliamo che la gente comune usi Linux dobbiamo dare alla gente comune qualcosa che li soddisfi, altrimenti non lamentiamoci di un Linux per pochi eletti.