Di questi tempi si fa un gran parlare di una legge che dovrebbe limitare le intercettazioni telefoniche e la pubblicazione di materiale riservato, cosa ha a che fare con l’informatica? La libertà di parola è alla base dei Blog e quindi ne parlo.
C’è chi parla di un provvedimento liberticida che dovrebbe togliere la libertà di parola ecc.ecc.
Serve fare qualcosa in materia?
Al di la dell’attuale disegno di legge per me sì, cerco di spiegare perchè:

I processi non si fanno in piazza o sui blog, oppure si possono fare in piazza ma con accesso a tutte le carte e con tutte la parti rappresentate e questo è molto soggettivo che avvenga.
A volerla giusta i processi si fanno nei tribunali dove si suppone ci siano le garanzie, il giusto è che se ne discuta ‘dopo’ quando le cose sono più chiare (purtroppo in Italia con processi eterni capisco sia una chimera).
Altrimenti chi ha più ‘appeal’ e presenta le tesi più affascinanti o ci dice quello che vogliamo sentirci dire, rischia una maggiore credibilità.
Oppure si accetta come buona la testi più semplice o credibile, ma che potrebbe non essere quella giusta.
Insomma si può travolgere di fango, chiacchiere ed illazioni un potenziale innocente e questo è ‘giustizia sommaria’ ovvero la negazione dello stato di diritto.

La soluzione di un caso spesso è estremamente complessa, per cui una persona che voglia farsi un opinione che è costretta ad una semplificazione si appoggia alle opinioni di coloro in cui ha fiducia, pensando abbiano approfondito.
Già purtroppo molte persone hanno interesse a sponsorizzare determinate tesi e portare posizioni parziali.

E le intercettazioni? Chiunque di noi al telefono dice cose che non direbbe in pubblico, comprese verità, balle e sbruffonate, e lo fa convinto che nessuno le saprà mai, appena sui giornali diventano assolute verità.
E se io per gettare discredito su qualcuno facessi volutamente delle telefonate ad uno che so intercettato per dire delle balle!
Risultato le chiacchiere teniamole per il bar, e chi usa le intercettazioni non le deve sparare in piazza o pubblicare.
Se poi emergono riscontri oggettivi su singoli punti la questione si fa diversa.
Le intercettazioni sono una violazione della libertà che può essere usata come indizio ma non come prova perchè sono e restano comunque ‘chiacchiere private’.

In definitiva:
Serve una legge? Per me sì sono in discussione le basi della giustizia in Italia.

Cosa si deve poter fare:
Magistratura e forze dell’ordine devono poter intercettare ma non ‘pescando nel mucchio’ e comunque nulla deve trapelare e ciò che era riservato e tale deve restare. E’ una questione di civiltà.
A garanzia di tutti è giusto impedire pubblicazione di colloqui o missive private sempre che non sostengano verità comprovate e limitatamente alle parti pertinenti.

I blogger, i giornalisti possono esprimere opinioni personali, critiche, suggerire interpretazioni, quello che si vuole ma non devono aver accesso a materiare privato ne tantomeno spacciare come certe tesi personali non documentate.
Possono anche filmare di nascosto, ma per pubblicare tale matriale è giusto che venga passato alla magistratura e vanno salvaguardate le parti in causa fino a dopo il processo schermando i visi le voci ecc.
Chi sostiene tesi personali spacciandole come verità inconfutabili è giusto che sia responsabile delle cazzate che dice o scrive.
E se a spararle è un dipendente RAI può appoggiarsi alla tutela legale dell’azienda, ma non devono essere i cittadini a pagare per sciocchezze che ha spacciato come verità per incompetenza o malafede.
Ci vuole poco a poter dire di tutto, basta ricordarsi di dire sempre che è ‘il mio punto di vista’.

Insomma è un passaggio importante, tanto più importante in quanto la giustizia in Italia non funziona in tempi accettabili e quindi trionfa la ‘giustizia di piazza’.