Premesso che ‘non di solo open source vive l’uomo’.
Tutto è nato quando ho cercato nel mio lavoro di concepire una licenza per il mondo closed source, essendo io sviluppatore e proprietario di numerosi sorgenti in ambito Windows.
Volevo creare un rapporto quasi fiduciario con la clientela, in modo che non si creasse un rapporto di sudditanza tra cliente e softwarehouse.
Ho concepito un meccanismo che sperimentato da un anno sembra ben funzionare.
Spesso le EULA si configurano come contratti dove tutto è dovuto al venditore e nulla all’acquirente.
Questo nuovo tipo di licenza (sul quale apro il dibattito), si propone come la più etica delle licenze closed, senza nulla togliere all’Open Source che è comunque sempre preferibile dove possibile.
Verrà un po riveduta e corretta sulla base del dibattito scaturito (non solo in questa sede), poi vedrò di consolidarla nella versione 1.0 e tradurre il tutto in inglese sul sito.
Il riferimento è il sito www.ethiclicense.com.