Come molti sanno da sempre auspico che l’autorità giudiziaria colpisca gli autori dei reati e non i mezzi attraverso cui si sviluppano.
Ritengo però che chi fornisce un mezzo di comunicazione debba comunque collaborare.
Cosi come non si colpisce Telecom se qualche deficente usa il telefono per fare telefonate minatorie.
Resta comunque una necessità di collaborazione in caso di reati sistematici tramite il mezzo offerto.

Spiego meglio, se uno mi manda delle lettere con contenuto esplosivo il colpevole è il mittente e non Poste Italiane.
Ma se questo comincia ad accadere spesso, deve essere possibile da parte dell’autorità giudiziaria chiedere a Poste Italiane di dotarsi di mezzi (quando e se esistono), per controllare in modo meno invasivo e lesivo della privacy possibile, se passano dei pacchi bomba.