Riporto un ottimo spunto che ho trovato su un forum e aggiungo una replica.
Non cito l’autore (’ddd’) in quanto il post era evidentemente sotto pseudonimo.

ddd scrive:

Prendi poi Google Chrome OS. Non è altro che una distribuzione linux dove ci sono pochissimi programmi e molti collegamenti a servizi di cloud computing.
Cioè: se lo usi non scriverai un documento con Open Office, ma lo farai con Google Docs. I tuoi dati ce li ha Google. Il codice ce l’ha Google. Dove sono le 4 libertà del software?
0 - libertà d’uso: no, Google si riserva il diritto di cancellare i documenti senza preavviso se a loro parere sono illegali o violano altre regole che NESSUNO ha letto prima di accettarle
1 - studiare il codice sorgente: no
2 - modificare il codice: no
3 - distribuzione: no
Però è una distribuzione Linux, quindi pur violando sistematicamente tutte le libertà del software (molto più di quanto non facciano i sistemi operativi proprietari!) incontra il favore, o meglio l’idolatria isterica, di tutti i LUG italiani.
Complimenti, LUG: avete capito tutto.

… tralascio l’aspetto polemico verso i Lug italiani ma cerco di entrare nel merito, questa la mia replica.

Faccio parte di un Lug (e ti garantisco che di idolatria per Google ne vedo poca).
Comunque il tuo post lo condivido nello spirito, tutti quelli di buon senso devono capire che Google sta facendo quello che sta facendo non per il bene dell’umanità ma per veicolare servizi ma che comunque non sono i programmi (anche se ci saranno programmi, Chrome ad esempio ma anche Picasa ecc. che spingeranno servizi).

Ma mi sta bene, spesso la storia dello sviluppo e del progresso informatico è stata l’effetto di scelte fatte da aziende per il proprio tornaconto, che però spesso sono andate a beneficio indiretto di tutti.
Potrei fare tanti casi, i servizi gratuiti su Internet in gran parte sono nati per ridurre costi, Openoffice è stato il frutto indiretto di una ‘guerra tra aziende’ ecc.

Insomma Google fa quello che fa per guadagnarci, se gli effetti saranno di spingere linux, diffonderlo finalmente sugli smartphone, diffondere sistemi di sviluppo a codice libero, far capire agli utenti che esiste anche altro ecc. ben venga.

Starà alla comunità Linux capire che diffondere Firefox è più libero che diffondere Chrome ecc. e far capire agli utenti quali sono i programmi liberi, quali i servizi liberi, e i rischi conseguenti all’uso dei servizi.